martedì 29 luglio 2008

se ne stanno accorgendo

da la stampa....

L'Antitrust silura i traghetti

Altolà alle finte tariffe speciali: messaggi pubblicitari ingannevoli.Pronte sanzioni da 10 a 150mila europer gli armatori che non si adeguano.E i disubbidienti rischiano il «fermo»
Il passaggio in traghetto per l’isola delle vacanze a prezzi stracciati. Li abbiamo visti tutti, questi messaggi. E ci abbiamo puntato, per risparmiare qualcosa in questa cara-estate. Poi, però, al momento di pagare, per alcuni s’è profilata la brutta sorpresa: nel migliore dei casi la tariffa netta, di un euro appunto, è lievitata, «sporcandosi» con tasse e oneri supplementari. Nei peggiori, non era più disponibile, perché prevista per un numero di passaggi limitato, oppure lo era, ma solo in determinati giorni della settimana.Che fare? Ci ha pensato l’Antitrust, che proprio in questi giorni di partenze per le ferie, ha messo la prua contro le compagnie dei traghetti, «colpevoli» di promuovere campagne pubblicitarie in grado di ingannare i consumatori, e quindi di danneggiarli. Lo aveva già fatto con Moby Lines, adesso è la volta di Snav e di Grandi Navi Veloci, cui è stato imposto di sospendere la diffusione di spot e annunci fuorvianti. Sott’inchiesta è finita anche la Tirrenia, ma la sospensiva in questo caso non è scattata perché la compagnia di Stato ha fatto marcia indietro. Dietro questi procedimenti, emerge anche la «guerra dei traghetti» in atto ormai da tempo sui nostri mari. Se infatti la prima inchiesta, quella relativa alla Moby Lines di Vincenzo Onorato, aveva visto la «corazzata» di Antonio Catricalà agire d’ufficio, nel caso di Snav e Tirrenia la richiesta d’intervento è arrivata all’Authority da Codacons (l’associazione dei consumatori) e dalla stessa Moby, che ha denunciato anche Grandi Navi Veloci.SnavSott’accusa il messaggio pubblicitario diffuso sul sito Internet della compagnia che promuove su tutte le tratte le tariffe auto «a partire da 1 euro» e quelle per i passeggeri «a partire da 5, 10 e 20 euro». Messaggio proposto anche su giornali, tv e radio. Offerte ingannevoli, secondo gli esposti, perché al costo reclamizzato vanno aggiunti oneri economici, non indicati o indicati in modo insufficiente. Non sarebbero inoltre indicate le limitazioni di disponibilità di tali tariffe (mai dal venerdì alla domenica) e le restrizioni (non rimborsabilità in caso di annullamento e non modificabilità delle stesse). L’Antitrust apre il procedimento il 26 giugno. La Snav il 9 luglio presenta una memoria difensiva che dice conclusa la campagna promozionale. Sul sito, interrotta l’8 luglio. Ma l’Authority accerta che proprio su home page e relativi link ancora il 9 luglio sono presenti messaggi tali da indurre in errore il consumatore sul reale costo del biglietto. Da qui, il provvedimento d’urgenza firmato da Catricalà che impone alla Snav di sospendere questa pratica commerciale scorretta. Pena, una sanzione da 10 a 150 mila euro e, se reiterata, il «congelamento» dell’attività d’impresa sino a trenta giorni.Grandi Navi VelociStesso discorso. Nel mirino gli spot radio e i messaggi su giornali e Internet reclamizzanti la promozione «auto a un euro», «poltrona a 1 euro + auto e moto a 1 euro + cabina prezzo amico». Annunci di tariffe virtuali, che nascondono ulteriori oneri, un numero limitato di date e - sul sito - voci di costo preselezionate (assicurazione annullamento e veicoli). Il procedimento parte il 4 giugno, segue l’11 e 15 luglio la memoria difensiva della compagnia, che però non soddisfa l’Autorità. Che impone lo stop.TirreniaAuto su alcune tratte «a partire da 1 euro e «da 5 euro». I messaggi, in questo caso, sono diffusi on line, attraverso cartellonistica stradale, mezzi pubblici, spot televisivi. Non indicano gli oneri ulteriori, le restrizioni (non rimborsabilità in caso di annullamento e la non modificabilità, salvo il pagamento di un supplemento di 20 euro), le limitazioni per date e rotte. Il 26 giugno scatta l’inchiesta, la Tirrenia il 7 luglio risponde all’Autorità che i messaggi sono stati eliminati. Evitando la misura cautelare.Moby LinesL’Antitrust aveva già «congelato» la diffusione dei messaggi pubblicitari della compagnia di Onorato che reclamizzavano passaggi per Sardegna e Corsica «con ritorno gratis». Offerta che, secondo Catricalà, oltre a non specificare il pagamento ulteriore di tasse, diritti e supplementi, era condizionata dall’applicazione, sulla tratta d’andata, di una tariffa più elevata rispetto alle altre. Così che, complessivamente, il costo dell’andata e ritorno con questa formula poteva risultare superiore ad altre combinazioni sulla stessa tratta.

0 Comments: